La Villa di Posides: cenni storici sulla Villa Romana

La Villa romana di Positano risale al I sec. a.C. ed è stata dapprima danneggiata dal terremoto del ’62 d.C. e successivamente sepolta nel ’79 d.C. da un’alluvione, conseguenza dell’eruzione del Vesuvio che ricoprì interamente la Villa di materiale piroclastico.

Lo studioso ed archeologo Matteo Della Corte, ha ipotizzato che questa sfarzosa villa appartenesse ad un potente liberto dell’imperatore Claudio: Posides Claudi Caesaris, facendo derivare il nome Positano da “Posidetanum”, ovvero proprietà di Posides.

I primi ritrovamenti risalgono al Medioevo, periodo in cui da alcune aree accessibili della Villa venivano recuperati materiali architettonici pregiati quali colonne e marmi, per poi essere ricollocati in alcune aree della Spiaggia Grande e nella Cripta Medioevale.

I primi scritti ufficiali risalgono al 1758, quando Karl Weber, adetto agli scavi borbonici, descrive strutture con importanti affreschi e pavimenti in mosaico ritrovati al di sotto della Chiesa Madre e del Campanile in Piazza Flavio Gioia. Successivamente, nei primi anni del ‘900, un macellaio positanese impegnato nei lavori di ristrutturazione del proprio locale portò alla luce alcune porzioni di questa sfarzosa villa.

Gli scavi ufficiali, iniziati nel 2004 e durati circa dieci anni, hanno portato alla luce il Triclinium della Villa con le sue pareti affrescate in quarto stile pompeiano, anche conosciuto come “illusionismo prospettico”, rimaste quasi intatte nel tempo.

La Villa, per la precisione il Mar Positano – Museo Archeologico Romano, è ufficialmente aperta al pubblico da agosto 2018, ma la straordinaria scoperta ci ha donato soltanto una piccola parte della Villa, un angolo della sua sala più ricca: c’è ancora un immenso tesoro seppellito che attende di essere riportato allo splendore di un tempo.

Per saperne di più visita il sito www.marpositano.it